Messaggio da Roma: questo è il paese reale!
Grandiosa manifestazione unitaria di Cgil Cisl Uil per chiedere al governo le modifiche necessarie alla legge di bilancio, per le pensioni e il lavoro.
Anche lo Spi Cgil di Vercelli Valsesia ha partecipato con un proprio pulman e 49 iscritti che hanno raggiunto piazza san Giovanni assieme al corteo denso di lavoratori, pensionati e disoccupati che con i loro colori e musica hanno dato senso e passione alla giornata.
Grazie a tutte e tutti.
La segreteria Spi Vercelli-Valsesia
Manifestazione Cgil Cisl Uil a Roma 9 febbraio
Nei mesi di novembre e dicembre abbiamo incontrato migliaia di delegati e fatto centinaia di assemblee che hanno espresso con chiarezza l’insoddisfazione rappresentata dalle misure contenute nella legge di stabilità finanziaria presentata e approvata dal Governo. Nello stesso tempo, sempre nel mese di dicembre i Segretari Generali di CGIL CISL UIL hanno incontrato il Presidente Conte rappresentando le nostre priorità e le nostre richieste, presenti nella piattaforma unitaria, in cui si rilancia una visione diversa di crescita del Paese poggiata sul lavoro, sugli investimenti pubblici e privati (a partire dalle infrastrutture), su un fisco più giusto ed equo, sulla rivalutazione delle pensioni e sulla valorizzazione degli assi strategici per la tenuta sociale del Paese a partire dal welfare, dalla sanità,
dall’istruzione, dalla Pubblica Amministrazione e dal rinnovo dei contratti pubblici.
Purtroppo le nostre posizioni non hanno trovato ascolto sia in sede di approvazione della manovra sia nella discussione dei primi decreti successivi, a partire dal reddito di cittadinanza e quota 100.
Per questo motivo i Segretari Generali di CGIL CISL UIL hanno formalizzato ieri la decisione di organizzare una GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE UNITARIA, preceduta da un corteo…
Sindacati pensionati in presidio
Il 3 gennaio 2019 dalle 10 alle 12 i sindacati dei pensionati terranno un presidio di fronte alla Prefettura di Vercelli per protestare contro il blocco dell’adeguamento delle pensioni superiori ai 1500 euro lordi deciso dal governo nella legge di bilancio appena approvata con il voto di fiducia.
Anche questo governo tratta i pensionati come un bancomat da cui attingere risorse per finanziare le loro promesse elettorali di dubbia efficacia e difficile applicazione.
Il 2019 doveva essere ripristinato il totale adeguamento all’inflazione come concordato con il precedente governo Gentiloni, così non sarà e ai pensionati sottoposti al blocco saranno tolte risorse per 253 milioni nel 2019 e 2.2 miliardi di euro nel triennio, mentre il tanto strombazzato prelievo sulle cosidette “pensioni d’oro” darà un gettito di solo 76 milioni il prossimo anno e 240 nel triennio.
Partecipiamo numerosi al presidio per far sentire la nostra voce da Vercelli al governo Salvini-Di Maio-Conte.
Basta!
“Quello che si profila – concludono i Segretari di Spi, Fnp e Uilp – non è altro che l’ennesimo furto alle pensioni medio-basse. Già altri governi in questi anni hanno seguito questa strada. Non vediamo pertanto quel tanto sbandierato cambiamento ma il reiterarsi di decisioni sbagliate e punitive verso una fascia di popolazione che avrebbe piuttosto bisogno di essere aiutata e sostenuta.
“Il governo non faccia cassa con i pensionati andando a rimettere le mani sul sistema di rivalutazione penalizzando così milioni di persone”.
A denunciarlo sono i Segretari generali dei Sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Ivan Pedretti, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima facendo riferimento alla volontà dell’esecutivo di modificare in legge di bilancio il meccanismo di indicizzazione delle pensioni.
“Sarebbe un atto di imperio – continuano i tre sindacalisti – insopportabile e profondamente ingiusto nonché un clamoroso passo indietro rispetto agli impegni assunti dal precedente governo che aveva stabilito il ritorno dal 1 gennaio 2019 ad un meccanismo di rivalutazione che fosse in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati italiani”.
Qualora fosse confermato questo intervento non staremo di certo fermi a guardare ma ci mobiliteremo”.