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Pensioni: Cgil, no ad altri tagli
Nonostante i continui slogan e le promesse fatte in campagna elettorale, il Governo ha un solo obiettivo: fare cassa ancora una volta sulle pensioni.
Le due leggi di Bilancio approvate fino ad oggi lo dimostrano chiaramente: dai tagli alla perequazione delle pensioni, con cui il Governo ha fatto cassa fino al 2032 per ben 61,3 miliardi di euro lordi, fino alla revisione delle aliquote di rendimento per i dipendenti pubblici, che riguarderà più di 700 mila lavoratori e consentirà al Governo di tagliare altri 61,3 miliardi fino al 2043″.
La Cgil denuncia anche l’azzeramento di ogni forma di flessibilità in uscita: “Opzione Donna è stata di fatto annullata, mentre i requisiti di età per l’Ape Sociale sono stati aumentati, rendendo sempre più difficile per le lavoratrici e i lavoratori poter accedere alla pensione. Quota 103 è stato un fallimento totale, come aveva sostenuto da tempo la Cgil. L’intenzione dell’Esecutivo sembra essere quella di mantenere i lavoratori, soprattutto nel pubblico impiego, al lavoro il più a lungo possibile, senza prevedere alcun turn over. I servizi pubblici di qualità vanno garantiti attraverso mirati investimenti sugli organici e sulle professionalità e non costringendo le lavoratrici e i lavoratori a permanere in servizio”.
La Cgil è decisamente contraria sulle nuove ipotesi di tagli che si profilano all’orizzonte, proprio alla vigilia della legge di Bilancio: “Allungare ulteriormente le finestre per la pensione anticipata di quattro mesi significherebbe posticipare l’età pensionabile a 43 anni e 5 mesi per gli uomini e 42 anni e 5 mesi per le donne. Altro che quota 41. Inoltre, non prorogare Ape Sociale e Opzione Donna, già fortemente ridimensionate per il 2024, sarebbe una follia. E l’idea di introdurre un ricalcolo contributivo con 41 anni di contributi è inaccettabile, poiché potrebbe portare a tagli superiori al 20%, in particolare per i lavoratori precoci”.
La Cgil non nasconde il proprio disappunto riguardo all’ennesimo possibile intervento sui pensionati: “Ancora una volta si ipotizza di tagliare la rivalutazione degli assegni pensionistici in un momento in cui l’inflazione sta mettendo a dura prova il potere d’acquisto di tutti, ma soprattutto di chi è già in pensione e vive con risorse limitate. È una vergogna, soprattutto considerate le promesse fatte in campagna elettorale”.
“Un ulteriore tema critico è rappresentato dalla proposta di destinare obbligatoriamente il 25% del Tfr ai fondi pensione. Questo non risolverà il problema delle pensioni basse e non risponde alle necessità dei giovani, che invece hanno bisogno di lavoro e di una pensione di garanzia. Per molti lavoratori, il Tfr rappresenta un ammortizzatore sociale fondamentale, vista la precarietà e i bassi salari”.
“Chiediamo al Governo di aprire un confronto serio sulle pensioni. È inaccettabile che da un anno non ci sia un dialogo con le parti sociali su un tema così delicato. Tutte queste notizie ufficiose che circolano sono, per la Cgil, irricevibili. È tempo che il Governo smetta di fare cassa sulle spalle di chi ha lavorato una vita e inizi a pensare al futuro dei giovani e delle donne, altrimenti rischiamo di assistere inermi a una fuga all’estero di talenti, con conseguenze devastanti per il nostro Paese”.
Raccolta firme per il referendum popolare contro l’Autonomia differenziata
Contro l’Autonomia differenziata.
Sì all’Italia unita, libera, giusta
Rottura dell’Unità della Repubblica e aumento delle già gravi diseguaglianze: questo è lo scopo della Legge 86 sull’Autonomia differenziata – cosiddetta Legge Calderoli, dal nome del Ministro che l’ha proposta – e di cui un vasto schieramento composto da Organizzazioni Sindacali, Associazioni e Partiti chiedono la totale abrogazione promuovendo il quesito referendario, depositato venerdì 5 luglio, presso la Corte di Cassazione.
Per questo tutti e tutte coloro che si riconoscono nella Costituzione repubblicana possono contattare le Camere del Lavoro o i Comitati locali che si occuperanno della raccolta delle firme.
Il tempo per raccogliere le adesioni è pochissimo (la consegna delle firme necessarie deve avvenire entro il 30 settembre) ma la convinzione è enorme: è in gioco l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti, contro questa scellerata idea di Autonomia differenziata.
Passaggio al mercato libero per luce e gas
Lo Spi Vercelli in collaborazione con Federconsumatori ha avviato una campagna informativa rivolta a tutti i cittadini, ed in particolare agli anziani e soggetti fragili, sulla fine del mercato tutelato per il gas e la luce.
Le informazioni sono arrivate ai cittadini principalmente attraverso i vari call center che cercavano di attivare nuovi contratti con modalità prettamente commerciali e poche volte in maniera chiara e trasparente.
L’iniziativa che proponiamo, aperta a tutti i cittadini, libera e gratuita vuole dare una panoramica il più possibile con concetti accessibili sulle modifiche ai contratti in essere, la possibilità per alcuni soggetti di mantenere ancora le vecchie garanzie e le alternative offerte dalle nuove tipologie di contratti proposte.
A Vercelli la giornata informativa si terrà il 17 giugno dalle ore 9,30 presso il salone “Facelli” della Camera del Lavoro in via Stara 2 a Vercelli.
50 anni dalla strage di piazza della loggia a Brescia
Il 28 maggio 1974, alle dieci del mattino, in piazza della Loggia a Brescia era prevista una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista.
Centinaia di persone erano scese in piazza a manifestare. Alle 10:12 una bomba contenente almeno un chilogrammo di esplosivo, nascosta in un cestino dei rifiuti, esplose, colpendo moltissime persone: tre di queste morirono sul colpo, altre tre durante il trasporto al nosocomio e due feriti morirono in seguito ad ore di agonia per via delle gravi ferite riportate. Altre centodue persone rimasero ferite.
A 50 anni di distanza dalla strage neofascista non dimentichiamo le vittime, i feriti e non ci dimentichiamo nemmeno di chi ha organizzato, compiuto e depistato per decenni le indagini volte a scoprire colpevoli, mandanti e finacheggiatori dei neofascisti.
Manifestazione nazionale Cgil-Uil Roma 20 aprile 2024
Sciopero generale Cgil-Uil 11 aprile
4 ore di sciopero per tutti i settori privati.
Nel pomeriggio della giornata dello sciopero una iniziativa di mobilitazione a Novara in cui convoglieranno le CdL di Vercelli Valsesia, Biella, Novara e VCO