Occhio alle bollette: fine del Mercato Tutelato
Il 10 gennaio scorso è finito il mercato tutelato per il gas, dal primo luglio prossimo finirà quello per la luce elettrica. Entrambi prevede-vano regole e prezzi fissati dall’Autorità dell’Energia. Con il passaggio al mercato libero si apre una fase molto delicata, che avrà un impatto considerevole sulle condizioni economiche di milioni di persone. Se hai più di 75 anni o sei vulnerabile, prima di scegliere un nuovo contratto sul mercato libero informati presso le nostre sedi: hai diritto a tutele particolari. Sulle opzioni possibili, tra l’altro, regna grande confusione anche per le informazioni che sono poche e non sempre chiare. Invitiamo tutti coloro che hanno bisogno di assistenza a rivolgersi alle nostre strutture. Gli sportelli Federconsumatori, le sedi della Cgil e le leghe Spi Cgil sono a vostra disposizione. |
Per sapere cosa fare https://www.pensionati.it/blog/fine-mercato-tutelato
I conti non tornano! In piazza il 15 dicembre a Roma
I pensionati tornano a manifestare a Roma venerdì 15 dicembre in piazza Santi Apostoli. Appuntamento alle 9:30.
Non si può restare a guardare. Il governo Meloni non risponde ai bisogni dei cittadini e ha un chiaro disegno ideologico: indebolire lo Stato. L’imminente manovra di bilancio è iniqua e sbagliata.
Il centrodestra diceva di voler smantellare la legge Fornero, sono riusciti a fare persino peggio: aumentando i requisiti per andare in pensione di tutte le prestazioni previdenziali.
Il Sindacato Pensionati della Cgil chiede in particolare investimenti sulla sanità, che deve tornare ad essere pubblica, gratuita e universale.
C’è bisogno inoltre di una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza che aiuti le persone fragili e che garantisca livelli essenziali omogenei in tutto il territorio.
È fondamentale infine tutelare e rafforzare il potere d’acquisto delle pensioni, non è possibile che si faccia cassa sempre e solo sui pensionati e sulla rivalutazione.
Dopo anni di menzogne e propaganda i conti non tornano.
Manifestiamo insieme.
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Cgil-Uil mobilitazioni, manifestazioni e scioperi
Per cambiare la proposta di legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali fino ad ora messe in campo dal Governo ed a sostegno delle piattaforme sindacali unitarie presentate, dando seguito ai mandati ricevuti dai propri rispettivi Organismi statutari e dopo gli ultimi confronti di carattere organizzativo interni ai due singoli sindacati, Cgil e Uil hanno deciso di dare vita, per il prossimo mese, a un percorso comune di mobilitazione con scioperi di 8 ore o per l’intero turno, strutturato su base territoriale e regionale.
L’obiettivo è sia di sensibilizzare l’opinione pubblica, nel modo più capillare e diffuso possibile, sulle gravi criticità della manovra economica sia di chiedere al Governo e alle Istituzioni territoriali di assumere provvedimenti, a partire da quelli in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà) e di politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita. La mobilitazione sarà articolata sulla base delle seguenti indicazioni organizzative:
Venerdì 17 novembre, 8 ore o intero turno di sciopero per tutte le lavoratrici e i lavoratori delle Regioni del Centro. Nella stessa giornata, inoltre, le lavoratrici e i lavoratori delle categorie del trasporto, di tutto il pubblico impiego e della conoscenza sciopereranno sempre per 8 ore o intero turno, ma su tutto il territorio nazionale.
Il 20 novembre a scioperare sarà la Sicilia, mentre la Sardegna dovrebbe scioperare il 27.
Venerdì 24 novembre, le 8 ore o l’intero turno di sciopero riguarderanno tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori delle Regioni del Nord. Infine, venerdì 1° dicembre a incrociare le braccia per 8 ore o per l’intero turno saranno tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori delle Regioni del Sud. Le manifestazioni e/o i presidi, con cortei e/o comizi potranno essere organizzati, di comune intesa, in ogni capoluogo di provincia e/o regione.