Piano Casa: dal governo solo propaganda

category Spi Vercelli 27 Luglio 2009

Non è vero, come dice il governo e come scrivono molti giornali, che il Piano Casa, varato con un decreto ministeriale, produrrà centomila alloggi di edilizia sociale nei prossimi cinque anni. Infatti, i duecento milioni ripartiti tra le Regioni – con oltre un anno di ritardo – serviranno a recuperare e riutilizzare, se tutto va bene, 5-6 mila alloggi pubblici di quei 20 mila (individuati dagli enti gestori perché in condizioni di grave degrado e inutilizzabili) inseriti dal governo Prodi in un apposito programma straordinario di intervento con una dotazione finanziaria di 550 milioni.
Il governo, inoltre, col Dpcm di ieri ha assegnato 150 milioni alla cassa Depositi e Prestiti con l’obiettivo di dar vita, insieme alle fondazioni bancarie, a un sistema articolato di fondi immobiliari (a livello nazionale, regionale e territoriale) col compito di finanziare programmi di edilizia sociale ed agevolata. I centomila alloggi tanto strombazzati dovrebbero essere il risultato di un lavoro e di un complesso processo ancora solo agli inizi. Allora, campa cavallo. Per tutti coloro – le famiglie sotto sfratto, per quelle a basso reddito, per gli anziani, i giovani, gli immigrati – cui è negata nei fatti la possibilità di accedere al mercato immobiliare (in affitto o in proprietà) – il Piano Casa è solo un imbroglio e un inganno. Manca qualsiasi tipo di tutela. Basti pensare che il provvedimento di proroga degli sfratti fino al 31 dicembre vale solo per le famiglie a basso reddito, con anziani over 65 e/o disabili e/o minori a carico. Per le tante famiglie (circa 150 mila nel 2009) che hanno ricevuto l’ingiunzione di sfratto per morosità perché non riescono a onorare più il pagamento del canone non è previsto nulla.
In conclusione, dopo più di un anno di vita, l’azione del governo nel settore dell’edilizia residenziale di tipo sociale è totalmente negativa. Molti annunci e niente fatti. Sono rimasti sulla carta i propositi di contrastare la crisi recessiva in atto usando l’edilizia come volano di una più complessiva ripresa economica. Nulla per il rilancio dell’edilizia sociale in affitto.

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