Alla nuova giunta Cota chiediamo l’abolizione del ticket
Si è tenuta a Torino l’assemblea unitaria dei direttivi regionali dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil del Piemonte. All’ordine del giorno le «Proposte per il rilancio della vertenzialità dei pensionati» a tutela delle condizioni di vita degli anziani e dei non autosufficienti nel territorio piemontese. Nel documento, dal quale ha preso spunto l’iniziativa elaborata dalle segreterie di Spi, Fnp, Uilp nel gennaio 2010, ben prima delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, sono indicati due terreni sul cui mettere in pratica le idee del sindacato: la Regione, che individua nel governo l’interlocutore di riferimento, e il territorio locale, i cui riferimenti sono le amministrazioni locali, gli enti gestori per il socio-assistenziale, le Asl e i distretti sanitari. Per quanto riguarda la Regione, i sindacati sono convinti che si debba proseguire nel confronto che, nei cinque anni passati di governo del centro- sinistra, ha permesso di raggiungere buoni risultati come l’esenzione dei ticket sui farmaci per le famiglie con reddito inferiore ai 36 mila euro, l’inserimento delle tre fasce d’addizionale Irpef regionale (prima erano 2) e l’assegno di cura per l’assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti. Cosa chiedono quindi i sindacati alla nuova giunta? Abolizione totale dei ticket, applicazione della progressività per l’addizionale Irpef, fondo regionale per la non autosufficienza e abbattimento delle liste d’attesa. A livello territoriale, Vercelli e provincia, ha l’esigenza di rimuovere gli ostacoli che le amministrazioni degli enti locali frappongono al confronto con i sindacati Cgil, Cisl, Uil e in particolare a quelli che rappresentano gli anziani e i pensionati, riconoscendo ad essi il ruolo di rappresentanza sociale che compete loro, anche in forza delle decine di migliaia di iscritti. Qualità e costi dei servizi erogati, sono un primo terreno di possibile confronto, proprio nella fase di preparazione dei bilanci comunali. Poi gli interventi socio-assistenziali, uniformando i criteri e i trattamenti, per assicurare in tutto il territorio pari assistenza. Vigilare e, dove necessario, rivendicare e avviare azioni conseguenti, il diritto per tutti ad una assistenza sanitaria di qualità, a partire dagli ospedali della provincia, pur consapevoli che la salute va tutelata a partire dal territorio, anche in alternativa all’ospedalizzazione. In questo senso la prevenzione diventa fondamentale, intesa come interventi sul territorio che rimuovano gli elementi di nocività, per i quali diventa primaria un’analisi epidemiologica ed il registro tumori che l’Asl di Vercelli sta avviando. |