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Distrutta la stele di Di Vittorio nel giorno della nascita del sindacalista 

category Spi Vercelli 14 Agosto 2019

Nel giorno della nascita del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, avvenuta l’11 agosto del 1892, ignoti hanno vandalizzato la stele commemorativa che si trova a Orta Nova (Fg), in località Cirillo, nel luogo in cui il sindacalista ebbe il suo primo lavoro.
“Chi ha distrutto la stele commemorativa di Di Vittorio, a Orta Nova, certamente è un miserabile, figlio di un’epoca tristemente segnata dai seminatori d’odio. Apprezziamo l’immediata presa di posizione del sindaco Mimmo Lasorsa e del consigliere comunale Gianluca Di Giovine che hanno assicurato l’immediato ripristino della stele”. E’ Franco Persiano, segretario provinciale dello SPI Cgil Foggia, a intervenire riguardo all’atto vandalico.

 

“Abbiamo un ministro della Discordia che, invece di lavorare al bene di tutto il Paese, va in tour sulle spiagge a disseminare parole d’odio e di contrapposizione. Quanto accaduto a Orta Nova, e quanto sta succedendo in tutta Italia, è la dimostrazione che occorre ricostruire e rafforzare le basi della cultura democratica nel segno del rispetto e della conoscenza”.

“L’ignoranza genera miseria e partorisce gli imbecilli che, con gesti come quello che stiamo commentando, si appuntano sul petto la medaglia di latta che certifica il loro vuoto. Giuseppe Di Vittorio era rispettato da tutti, anche dai suoi avversari, perchè fu un uomo capace realmente di lottare per il bene di tutti, partendo dagli ultimi, dai braccianti, dai lavoratori e dalle lavoratrici, favorendo il loro riscatto da condizioni di povertà e sopraffazione” ha concluso Persiano.

Manifestazione nazionale a Roma sabato 28 settembre ore 14.30 Piazza della Repubblica

Siamo le donne che hanno lottato per il nuovo diritto di famiglia, per il divorzio e la legge 194.

Siamo le donne che hanno definito lo stupro reato contro la persona e non contro la morale, lottando per cancellare le norme ereditate dal codice fascista Rocco insieme al delitto d’onore, al matrimonio riparatore, allo ius corrigendi del marito, titolare di ogni potere su moglie e figli.

Siamo le donne che da sempre si battono contro la violenza maschile fuori e dentro la famiglia. 

Siamo le donne dei Centri antiviolenza femministi. 

Siamo le donne che hanno lottato per il diritto al lavoro, per il valore e il rispetto del lavoro, per la centralità e il valore sociale della maternità, per i congedi di maternità e paternità, per un welfare solidale e non basato su nonne e nonni. 
Siamo le donne che si prendono cura delle persone, delle comunità, dei territori.
Siamo coloro che tengono davvero al centro il benessere e la serenità di bambine e bambini perché è grazie a noi che bambini e bambine sono diventati soggetti di diritto.

Siamo le famiglie in tutte le possibili declinazioni. 

Siamo le donne e gli uomini giovani, che vorrebbero lavorare e non emigrare, che rivendicano il diritto di poter decidere se, dove, come e quando costruirsi una famiglia.  

Siamo le donne e gli uomini che danno vita giorno per giorno una società accogliente inclusiva aperta e giusta con donne e uomini migranti. 

Siamo donne e uomini scesi in piazza come e con soggettività transfemministe e lgbtq+ per una società di piena cittadinanza umana.

Siamo i padri e gli uomini responsabili e civili che non si riconoscono nella strategia e nella retorica vendicativa della lobby dei padri separati.

Siamo coloro che rifiutano la menzogna dell’alienazione parentale, in accordo con tutta la comunità scientifica internazionale e siamo contro chiunque manipoli bambini e bambine per il proprio tornaconto personale o professionale.

Siamo qui ancora una volta per ribadire:
Non si torna indietro sui diritti e la libertà di scelta.

Non si usano bambini e bambine contro i genitori!

Nessun testo unificato su separazione, mediazione obbligatoria bigenitorialità, mantenimento diretto.