Calendario pagamenti pensioni luglio

La newsletter del Sindacato Pensionati CGIL |
Se ne hai diritto, con la pensione di luglio ti verrà accreditata la quattordicesima mensilità! Spetta a tutte e tutti coloro che avendo compiuto almeno 64 anni hanno un reddito che non supera il limite fissato. La quattordicesima è una misura pensata per tutelare il valore reale delle pensioni medio-basse: · L’importo è fisso · Non costituisce reddito · Non è soggetta a tasse Se ti spetta ma non l’hai mai ricevuta, passa a trovarci in una delle nostre sedi e ti daremo una mano! CLICCA QUI E scopri se ne hai diritto! Questo contenuto è stato realizzato dal Sindacato Pensionati CGIL appositamente per tenerti informato durante l’emergenza Coronavirus |
Bisogna recarsi agli sportelli secondo la seguente turnazione
alfabetica:
26 maggio → cognomi dalla A alla B
27 maggio → cognomi dalla C alla D
28 maggio → cognomi dalla E alla K
29 maggio → cognomi dalla L alla O
30 maggio mattina → cognomi dalla P alla R
1 giugno → cognomi dalla S alla Z
Importante!
Sarà possibile riscuotere la pensione in qualsiasi sportello postale in Italia.
Per chi non ritira la pensione in contanti, l’accredito sui
conti correnti postali verrà effettuato il 26 maggio.
I pensionati che ritirano la pensione in contanti alle Poste e hanno un’età
pari o superiore ai 75 anni possono chiedere all’Arma dei Carabinieri
la consegna gratuita a domicilio della pensione.
→ Per informazioni sul servizio c’è il numero verde800 55 66 70
Nota bene: queste misure sono valide unicamente per
i pensionati che riscuotono la pensione negli uffici postali.
Non sono invece interessati tutti quei pensionati che hanno l’accredito
della pensione in banca, che la riceveranno direttamente sul proprio
conto l’1 giugno.
Chi ha scelto di riscuotere la pensione presso un istituto di credito, vedrà il pagamento effettuato il 4 maggio, ossia il primo giorno bancabile del mese. Per chi ritira la pensione presso Poste Italiane, è previsto l’anticipo del pagamento (di cui all’ordinanza 19 marzo 2020, n. 652), che avverrà a scaglioni presso gli sportelli dal 27 al 30 aprile.
27 aprile cognomi dalla A alla B
28 aprile cognomi dalla C alla D
29 aprile cognomi dalla E alla K
30 aprile cognomi dalla L alla P
2 maggio mattina cognomi dalla Q alla Z
Trattandosi esclusivamente di una anticipazione del pagamento, il diritto al rateo di pensione si matura comunque il primo giorno del mese. Di conseguenza, nel caso in cui dopo l’incasso la somma dovesse risultare non dovuta, l’INPS richiederà la restituzione.
Ai cittadini di età pari o superiore a 75 anni che vivono soli o non possono avere l’aiuto di familiari, la convenzione con l’Arma dei Carabinieri permette di ottenere la consegna della pensione a domicilio delegando al ritiro i Carabinieri.
Considerata la sospensione delle visite di conferma a causa dell’emergenza Covid 19, per gli assegni ordinari di invalidità in scadenza nel mese di maggio viene previsto il pagamento in via provvisoria, a condizione che il titolare abbia presentato la domanda di conferma.
Se la valutazione medico-legale non confermerà il diritto all’assegno, l’acconto dovrà essere restituito.
A maggio proseguono i conguagli fiscali.
Nel cedolino di maggio sono presenti conguagli fiscali, sulla base dei redditi imponibili delle prestazioni 2019. Come di consueto, se l’IRPEF trattenuta lo scorso anno sia risultata inferiore al dovuto, viene effettuata trattenuta del conguaglio a debito.
Si ricorda che nel solo caso di pensionati con importo annuo lordo complessivo fino a 18.000 euro, per i quali il ricalcolo dell’ IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, le trattenute vengono effettuate con rate di pari importo fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 122/2010).
Le somme conguagliate sono state certificate nella Certificazione Unica 2020.
Proroga dei termini di presentazione delle dichiarazioni relative alle Campagne ordinaria RED 2019 (per l’anno reddito 2018) e Solleciti 2018 (anno reddito 2017), REDEST 2019 anno reddito 2018, INV CIV ordinaria 2019 e Solleciti 2018
Tenuto conto del protrarsi della situazione di emergenza sanitaria in atto sul territorio nazionale per la diffusione del virus c.d. “COVID -19”, per facilitare gli adempimenti in capo ai soggetti tenuti all’adempimento dichiarativo di cui trattasi, il termine di conclusione delle Campagne RED ordinaria 2019 (anno reddito 2018) e Solleciti 2018 (anno reddito 2017), INV CIV ordinaria 2019 e Solleciti 2018, già differito al 31 marzo 2020 con messaggio n. 946 del 05/03/20, viene ulteriormente prorogato al 18 maggio 2020.
Pertanto, fino alla data del 18 maggio 2020 per la presentazione delle dichiarazioni reddituali (Modelli RED – Campagna ordinaria 2019 e Solleciti 2018) e delle dichiarazioni di responsabilità (Campagna INV CIV ordinaria 2019 – Modelli ACC.AS/PS) e Campagna Solleciti 2018 (Modelli ICLAV e ICRIC frequenza) continueranno ad essere a disposizione dei cittadini il Contact Center integrato dell’Istituto, i servizi online, accessibili dal portale internet, “RED semplificato” e “Dichiarazioni di responsabilità”, e le Strutture territoriali dell’Istituto.
Come
specificato nel messaggio n. 2658 del 11/07/2019, dal momento che sono state
stipulate specifiche convenzioni per la fornitura delle informazioni da parte
delle Amministrazioni competenti, sono state escluse dal servizio affidato ai
CAF e ai soggetti
abilitati all’assistenza fiscale le dichiarazioni aventi ad oggetto l’eventuale frequenza scolastica dei titolari di prestazioni assistenziali (ICRIC FREQUENZA) e le informazioni relative all’eventuale svolgimento di attività lavorativa da parte dei titolari delle prestazioni di invalidità civile (ICLAV) avvenuti nell’anno 2018.
qui trovate il link alla circolare completa
Secondo tavolo con il governo. Cgil, Cisl e Uil: aumentare importi e platee
• La piena rivalutazione delle pensioni.
• La riduzione del carico fiscale anche per i pensionati, visto che si è ulteriormente allargata la disparità di trattamento con i lavoratori dipendenti.
• L’estensione e il rafforzamento della 14esima per le pensioni medio-basse.
Sono queste le richieste che i Sindacati hanno portato al tavolo di confronto al Ministero del Lavoro.
Il governo ha condiviso le proposte sindacali prendendosi l’impegno di verificarne a stretto giro costi e fattibilità.
In arrivo entro il mese di febbraio anche l’istituzione di uno specifico tavolo che vedrà insieme sia il Ministero del Lavoro che quello della Sanità per la definizione di una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza.
Il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti ha ribadito la richiesta di aumento della platea della cosiddetta Quattordicesima (la mensilità aggiuntiva per chi ha almeno 64 anni e pensioni inferiori a due volte il minimo, quindi circa 1.030 euro al mese) alzando l’asticella fissata per ottenerla. Chiede inoltre che aumentino gli importi, adesso fissati tra 336 e 655 euro a seconda degli anni di contribuzione e dei trattamenti percepiti. Resta fondamentale il tema fiscale con la richiesta di aumentare le detrazioni per i pensionati e di tenere conto degli incapienti che le detrazioni non possono utilizzare. Ma soprattutto i sindacati chiedono una rivalutazione piena delle pensioni andando oltre il ripristino della legge 388/2000 (che ha meccanismi di indicizzazione più favorevoli degli attuali ma comunque non pieni che dovrebbero tornare in vita dal 2022)
“Quelle che abbiamo messo sul tavolo – ha dichiarato il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti – sono proposte serie e di buon senso per rispondere ai bisogni di milioni di pensionati che sono stati a lungo inascoltati.
Ci prendiamo il tempo necessario per far lavorare bene questo tavolo – ha continuato Pedretti – ma è del tutto evidente che servono dei risultati o la disillusione sarà molto alta, come avvenuto con l’ultima legge di bilancio”.
I sindacati, al termine del primo incontro del tavolo tecnico con il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per la riforma della previdenza fissato sui giovani, hanno commentato positivamente la seduta.
Il Governo condivide l’impostazione di una ‘pensione di garanzia per i giovani’ avanzata dai sindacati durante il tavolo aperto per riformare il sistema pensionistico italiano. Si tratta di tutti coloro che, con carriere discontinue e precarie, a partire dal 1996 con pensioni calcolate con sistema interamente contributivo, rischiano di arrivare all’età pensionistica con magri assegni previdenziali. Si pensa ad un assegno con importo calcolato sia con i contributi realmente versati sia con contributi figurativi da applicare di fronte a carriere discontinue e precarie. Il duplice calcolo si applicherebbe anche nei casi di periodi dedicati alla formazione e al lavoro per cura familiare e ai periodi di basse retribuzioni. Il nodo principale è quello delle risorse. Dovranno essere elaborate proposte e simulazioni che saranno vagliate da un’apposita Commissione di esperti nominata dal ministro Nunzia Catalfo. La Commissione si dovrà occupare anche delle linee di intervento per la riforma delle pensioni.
L’obiettivo di fondo del tavolo tecnico aperto è poi quello del superamento della rigidità della Legge Fornero e lo scalone ‘Quota 100’ con il fine di mettere a punto una riforma che guardi a forme di flessibilità in uscita con durata decennale.
Calendari incontri governo-sindacati
Dopo l’incontro del 27 gennaio, quello del 3 febbraio, le prossime riunioni saranno: il 7 febbraio su rivalutazione pensioni, il 10 febbraio sulla flessibilità in uscita e il 19 febbraio sulla previdenza complementare.
Il 3 gennaio 2019 dalle 10 alle 12 i sindacati dei pensionati terranno un presidio di fronte alla Prefettura di Vercelli per protestare contro il blocco dell’adeguamento delle pensioni superiori ai 1500 euro lordi deciso dal governo nella legge di bilancio appena approvata con il voto di fiducia.
Anche questo governo tratta i pensionati come un bancomat da cui attingere risorse per finanziare le loro promesse elettorali di dubbia efficacia e difficile applicazione.
Il 2019 doveva essere ripristinato il totale adeguamento all’inflazione come concordato con il precedente governo Gentiloni, così non sarà e ai pensionati sottoposti al blocco saranno tolte risorse per 253 milioni nel 2019 e 2.2 miliardi di euro nel triennio, mentre il tanto strombazzato prelievo sulle cosidette “pensioni d’oro” darà un gettito di solo 76 milioni il prossimo anno e 240 nel triennio.
Partecipiamo numerosi al presidio per far sentire la nostra voce da Vercelli al governo Salvini-Di Maio-Conte.