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Invito conferenza: Vercelli fascista 1922-1943

Basta!

category Comunicati Stampa 20 Dicembre 2018

“Quello che si profila – concludono i Segretari di Spi, Fnp e Uilp – non è altro che l’ennesimo furto alle pensioni medio-basse. Già altri governi in questi anni hanno seguito questa strada. Non vediamo pertanto quel tanto sbandierato cambiamento ma il reiterarsi di decisioni sbagliate e punitive verso una fascia di popolazione che avrebbe piuttosto bisogno di essere aiutata e sostenuta.

“Il governo non faccia cassa con i pensionati andando a rimettere le mani sul sistema di rivalutazione penalizzando così milioni di persone”.
A denunciarlo sono i Segretari generali dei Sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Ivan Pedretti, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima facendo riferimento alla volontà dell’esecutivo di modificare in legge di bilancio il meccanismo di indicizzazione delle pensioni.

“Sarebbe un atto di imperio – continuano i tre sindacalisti – insopportabile e profondamente ingiusto nonché un clamoroso passo indietro rispetto agli impegni assunti dal precedente governo che aveva stabilito il ritorno dal 1 gennaio 2019 ad un meccanismo di rivalutazione che fosse in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati italiani”.

Qualora fosse confermato questo intervento non staremo di certo fermi a guardare ma ci mobiliteremo”.

MERCOLEDÌ 9 MAGGIO SCIOPERO ALLA SACAL DI CARISIO CONTRO IL LICENZIAMENTO DEL SINDACALISTA FIOM CGIL

MERCOLEDÌ 9 MAGGIO SCIOPERO ALLA SACAL DI CARISIO CONTRO IL LICENZIAMENTO DEL SINDACALISTA FIOM CGIL

La Cgil non esclude l’indizione di uno sciopero generale di tutti i lavoratori della provincia del Vercellese contro il licenziamento del sindacalista che ha rivendicato maggiore sicurezza in Azienda

«Licenziato perché faceva il suo mestiere di sindacalista, attento alla sicurezza in azienda». È cominciata con queste dichiarazioni di Luca Quagliotti, segretario generale della Cgil Vercelli Valsesia

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Programma gite 2018 Spi – Banca del tempo

Appello nazionale

“MAI PIÙ FASCISMI”

Associazioni, sindacati, partiti, movimenti democratici a tutte le istituzioni repubblicane.

Noi, cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle istituzioni repubblicane.

Attenzione: qui ed ora c’è una minaccia per la democrazia.

Si stanno moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell’odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant’anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali.

Fenomeni analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell’est, e si manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di persecuzione verso le opposizioni.

Per questo, uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando un’altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale.

Per questo, uniti, sollecitiamo ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l’abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi.

Per questo, uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell’attuazione della Costituzione.

Per questo, uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo.

Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali.

Per questo, uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione.

Per questo, uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini, le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali. L’esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l’unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni.

Nel nostro Paese già un’altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l’avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell’umanità. L’Italia, l’Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”.

ACLI – ANED – ANPI – ANPPIA – ARCI – ARS – ARTICOLO 21 – CGIL – CISL – COMITATI DOSSETTI – COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE – FIAP – FIVL – ISTITUTO ALCIDE CERVI – L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS – LIBERA – LIBERI E UGUALI – LIBERTA’ E GIUSTIZIA – PCI – PD – PRC – UIL – UISP

Assemblea donne spi-cgil 27 Novembre 2017

Coppia aperta quasi spalancata

Inaccettabile ed inqualificabile manovra del Governo sui nuovi voucher

I pensionati non dovranno restituire lo 0,1% della rivalutazione 2015

Contrordine, i pensionati non dovranno restituire lo 0,1% della rivalutazione 2015
Il Ministro Poletti annuncia un emendamento al Milleproroghe

Contrordine del governo sulla restituzione da parte dei pensionati dello 0,1% della rivalutazione del 2015.
Dopo la denuncia dello Spi-Cgil il Ministro Poletti ha annunciato che presenterà un emendamento al decreto Milleproroghe per risolvere la questione congelando l’intervento.
“E’ la conferma che ci voleva poco a risolvere la questione – ha commentato il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti – ora aspettiamo di vedere l’emendamento”.

(Roma, 18 gennaio 2017)

Sentenza Corte Costituzionale: legittimo il contributo dagli assegni più elevati

I giudici costituzionali hanno giudicato il contributo coerente con la legge fondamentale poichè rispetta il principio di progressività e, pur avendo riconosciuto che esso rappresenta un sacrificio per i pensionati, è comunque sostenibile per il loro livello di reddito superiore da 14 a oltre 30 volte rispetto alle pensioni minime.

Si sta parlando dele cosiddette  “pensioni d’oro”, oltre i 91.000 euro annui.

La penalizzazione ha colpito, con un taglio del 6%, gli assegni di importo annuo compreso tra 91.343,99 e 130.491,40 euro

Il taglio è salito al 12% per le pensioni tra 130.491,41 e 195.737,1 euro.

E’ arrivato al 18% per gli importi superiori.