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Pensioni alle Poste: calendario pagamenti di gennaio

Anche per il rateo di gennaio 2021, la pensione INPS ritirata agli sportelli postali o accreditata presso Poste Italiane, sarà oggetto di pagamento in anticipo, secondo un preciso calendario distribuito su più giorni nel rispetto delle misure anti-COVID.

Parliamo di tutti i trattamenti pensionistici, assegni, pensioni e indennità di accompagnamento erogate ad invalidi civili.

Presso le banche, invece, la pensione sarà disponibile come di consueto il primo giorno bancabile di gennaio.

Calendario pagamenti gennaio alle Poste

Scaglioni per cognome

  • dalla A alla C: 28 dicembre
  • dalla D alla G: 29 dicembre
  • dalla H alla M: 30 dicembre
  • dalla N alla R: 31 dicembre (solo mattina)
  • dalla S alla Z: 2 gennaio (solo mattina).

La procura di Roma accusa l’Egitto per la morte di Regeni

category Spi Vercelli 12 Dicembre 2020

La procura di Roma ha detto dopo più di 4 anni che il regime di al Sisi è responsabile della morte di Giulio Regeni. Uno dei testi sentiti dalla procura di Roma ha visto Giulio morire lentamente. Ha lavorato per 15 anni in una villa di epoca nasseriana, diventata sede del ministero degli interni e luogo scelto dalla National Security per torturare i cittadini stranieri sospettati di minare alla sicurezza dello Stato.
È lì, nella stanza 13 del primo piano, che Giulio è stato seviziato: «Ha visto lì Regeni con due ufficiali e due agenti, c’erano catene di ferro, lui era mezzo nudo e aveva segni di tortura, delirava nella sua lingua. Un ragazzo molto magro, sdraiato per terra, con il viso riverso con manette che lo tenevano a terra, segni di arrossamento sulla schiena». E’ stato torturato ed ucciso in modo efferato da un regime a cui abbiamo appena venduto due fregate per 1,2 miliardi e con cui siamo in trattattive per forniture militari per altri 10 miliardi, Il dittatore di questo stato è appena stato insignito dalla Francia con la sua più alta onorificenza, la Legion d’Onore. L’Italia non ha proprio nulla da dire o da fare per difendere la memoria di un suo concittadino e rendergli putroppo, una postuma giustizia?

In pagamento le pensioni di dicembre!

category Spi Vercelli 25 Novembre 2020
Anche per il mese di dicembre è anticipato e scaglionato il pagamento delle pensioni per chi le riscuote in contanti presso le Poste Italiane.
Bisogna recarsi agli sportelli secondo la seguente turnazione alfabetica:

25 novembre → cognomi dalla A alla B
26 novembre → cognomi dalla C alla D
27 novembre → cognomi dalla E alla K
28 novembre (mattina) → cognomi dalla L alla O
30 novembre → cognomi dalla P alla R
1 dicembre → cognomi dalla S alla Z

Importante!
Sarà possibile riscuotere la pensione in qualsiasi sportello postale in Italia.

Per chi non ritira la pensione in contanti, l’accredito sui conti correnti postali verrà effettuato direttamente il 25 novembre.

I pensionati che ritirano la pensione in contanti alle Poste e hanno un’età pari o superiore ai 75 anni possono chiedere all’Arma dei Carabinieri la consegna gratuita a domicilio della pensione.
Per informazioni sul servizio c’è il numero verde 800 55 66 70

Nota bene: queste misure sono valide unicamente per i pensionati che riscuotono la pensione negli uffici postali.

Non sono invece interessati tutti quei pensionati che hanno l’accredito della pensione in banca, che la riceveranno direttamente sul proprio conto l’1 dicembre.

 

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

In pagamento le pensioni di novembre!

Anche per il mese di novembre è anticipato e scaglionato il pagamento delle pensioni per chi le riscuote in contanti presso le Poste Italiane.
A partire da domani bisogna recarsi agli sportelli secondo la seguente turnazione alfabetica:

27 ottobre → cognomi dalla A alla B
28 ottobre → cognomi dalla C alla D
29 ottobre → cognomi dalla E alla K
30 ottobre → cognomi dalla L alla O
31 ottobre (mattina) → cognomi dalla P alla R
1 novembre→ cognomi dalla S alla Z

Importante!
Sarà possibile riscuotere la pensione in qualsiasi sportello postale in Italia.

Per chi non ritira la pensione in contanti, l’accredito sui conti correnti postali verrà effettuato nella giornata di domani (27 ottobre).

I pensionati che ritirano la pensione in contanti alle Poste e hanno un’età pari o superiore ai 75 anni possono chiedere all’Arma dei Carabinieri la consegna gratuita a domicilio della pensione.
Per informazioni sul servizio c’è il numero verde 800 55 66 70

Nota bene: queste misure sono valide unicamente per i pensionati che riscuotono la pensione negli uffici postali.

Non sono invece interessati tutti quei pensionati che hanno l’accredito della pensione in banca, che la riceveranno direttamente sul proprio conto il 2 novembre.

DPCM 24 ottobre

E’ stato pubblicato il nuovo DPCM che prevede restrizioni ulteriori all’apertura di esercizi commerciali e non frequentati dal pubblico.

L’aumento dei casi positivi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi rende necessario limitare il più possibile nuovamente la possibilità di contagio attraverso il contatto interpersonale.

Dobbiamo essere tuti coscienti che il nostro comportamento è l’unica vera possibilità di rallentare l’espandersi del contagio.

qui potete scaricare il testo completo del DPCM 24 ottobre

Pagamento pensioni ottobre

Anche per il mese di ottobre è anticipato e scaglionato il pagamento delle pensioni per chi le riscuote in contanti presso le Poste Italiane.

A partire da oggi bisogna recarsi agli sportelli secondo la seguente turnazione alfabetica:

25 settembre → cognomi dalla A alla B
26 settembre mattina → cognomi dalla C alla D
28 settembre → cognomi dalla E alla K
29 settembre → cognomi dalla L alla O
30 settembre → cognomi dalla P alla R
1 ottobre → cognomi dalla S alla Z

Importante!
Sarà possibile riscuotere la pensione in qualsiasi sportello postale in Italia.

Per chi non ritira la pensione in contanti, l’accredito sui conti correnti postali verrà effettuato oggi (25 settembre).

I pensionati che ritirano la pensione in contanti alle Poste e hanno un’età pari o superiore ai 75 anni possono chiedere all’Arma dei Carabinieri la consegna gratuita a domicilio della pensione.
Per informazioni sul servizio c’è il numero verde800 55 66 70

Nota bene: queste misure sono valide unicamente per i pensionati che riscuotono la pensione negli uffici postali.

Non sono invece interessati tutti quei pensionati che hanno l’accredito della pensione in banca, che la riceveranno direttamente sul proprio conto l’1 ottobre.

Nota della Segreteria Nazionale della Cgil: le ragioni del referendum

“Referendum Costituzionale confermativo relativo alla riduzione del numero dei Parlamentari”

Il 20 e 21 settembre 2020 si svolgerà il referendum costituzionale per confermare o bocciare il taglio dei parlamentari approvato nell’autunno scorso. La legge, che sarà sottoposta al voto popolare, prevede la riduzione del numero degli eletti da 630 a 400 per la Camera dei Deputati e da 315 a 200 per il Senato della Repubblica, per una diminuzione complessiva di circa il 37% dei rappresentanti.
La Segreteria Nazionale della CGIL decide di non dare indicazione di voto, ribadisce la necessità di salvaguardare l’ordinamento parlamentare della Repubblica e la centralità della rappresentanza democratica, ferma restando la libertà di scelta nell’esercizio del voto di ogni iscritta e di ogni iscritto.


L’organizzazione, consapevole della difficoltà date dal perdurare dell’emergenza epidemiologica e dalla contestuale convocazione delle elezioni amministrative in alcune realtà che porteranno il dibattito pubblico su altri temi, si impegna a promuovere un’informazione capillare e momenti di confronto sul referendum costituzionale per favorire una scelta partecipata e consapevole di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, cittadine e cittadini, tutte e tutti, chiamati ad esercitare il diritto fondamentale del voto in un’occasione cruciale per la vita democratica del Paese.


Una riduzione dei parlamentari promossa in questi termini, senza un ragionamento sulla ridefinizione del ruolo delle due Camere e delle rispettive funzioni e sottende la strumentalità della riforma in atto (una riduzione fine a sé stessa che non ha eguali in Europa, e non invece una
riduzione conseguente ad una ridefinizione delle funzioni delle due Camere), e deve essere affrontata non come una questione numerica, di contrarietà ad una riduzione, ma per quello che è: una questione di rappresentanza democratica e di difesa della centralità del Parlamento.
Una centralità già mortificata e fortemente compromessa dalla prassi consolidatasi degli ultimi governi di legiferare prevalentemente con decretazione di urgenza e questioni di fiducia e che questo provvedimento rischia di indebolire ulteriormente, aprendo la strada a soluzioni
inaccettabili e mai del tutto abbandonate da alcune forze politiche, volte a superare definitivamente l’ordinamento parlamentare della Repubblica, con l’introduzione dell’elezione diretta del Capo dello Stato.

Il taglio proposto, se da una parte non produrrebbe alcun significativo risparmio di spesa pubblica (stimato dello 0,007%) – argomento che in ogni caso non può sussistere in relazione all’esercizio della democrazia – dall’altro avrebbe numerose conseguenze sulla rappresentanza politica e la funzionalità del Parlamento.

La riduzione dei seggi spettanti a ciascuna circoscrizione elettorale, in alcuni territori, sarà superiore al 40%, con una dilatazione dei collegi che avrà il triplice effetto di produrre un’ulteriore lacerazione del rapporto eletto/elettore, rendendo ancor più difficoltosa la conoscibilità e riconoscibilità dei parlamentari da parte della cittadinanza; di rendere ancor più onerose le campagne elettorali, lasciando la contesa politica a chi detiene grandi risorse economiche; e di impedire a tanti cittadini di vedere eletti i propri rappresentanti, che saranno estromessi dalle future Camere anche a fronte di numerosi consensi riscontrati nelle urne.

In aggiunta a questi elementi di valutazione legati alla mortificazione della rappresentanza democratica, non possiamo ignorare gli effetti che tale riduzione avrà sulla effettiva operatività ed efficienza del Parlamento. Numeri tanto ridotti (400 e 200) renderanno impervia l’attività delle
Commissioni Parlamentari – motore dell’attività legislativa – che si potranno trovare ad operare, anche in sede deliberante, in assenza di tutti i gruppi politici o con la difficoltà di adempiere efficacemente e con competenza alla funzione legislativa assegnata. Una tale riduzione produrrà quindi, contrariamente agli intenti dichiarati, inefficienza nei lavori parlamentare e limiterà l’agibilità e la capacità ispettiva e di controllo delle opposizioni (quelle che riusciranno ad essere elette).

La Segreteria Nazionale della CGIL

Referendum 20 e 21 settembre. Le ragioni del NO e del SI

Presidio Cgil Cisl Uil – Salviamo il lavoro